venerdì 10 aprile 2009

GUIDA AL COMPOST DOMESTICO (2): fertilizzante e biogas

Il compost maturo si presenta di colore scuro, della consistenza del terriccio, ha profumo intenso ed è morbido al tatto. I tempi di maturazione variano a seconda della quantità di materiale accumulato. Possiamo individuare tre fasi:
- la fermentazione: grazie al processo di attività dei batteri, si avverte un innalzamento della temperatura, che nei primi giorni arriverà fino a 40/45°C, per poi innalzarsi ulteriormente fino a 50/60°C. L’aumento della temperatura è sintomo di corretto funzionamento del processo; ciò favorisce l’igienizzazione del rifiuto organico. In questa fase l’ossigeno gioca un ruolo fondamentale ed è, quindi, necessario rivoltare il cumulo con regolarità.
- la maturazione: trascorsi i primi 30-60 giorni dal collocamento dei rifiuti, la temperatura scenderà al di sotto dei 40°C; in questa fase intervengono i funghi in grado di decomporre le componenti più resistenti dei rifiuti. Questo è il periodo più lungo dell’intero processo e può protrarsi per 6/8 mesi.
- la decomposizione: durante la maturazione il compost viene aggredito da microrganismi del suolo come acari, lombrichi, ecc. che sminuzzano i residui e gli impasti, concludendo la decomposizione. Sono da evitare o comunque da limitare notevolmente gli scarti di origine animale, che hanno tempi più lunghi per compostare e danno luogo più facilmente a marcescenze.
Una volta ottenuto il compost esso va usato come un vero e proprio concime e messo intorno alle nostre piantine. Si tratta di un fertilizzante ecocompatibile, di cui facevano largo uso gli antichi (i quali aggiungevano anche una buona dose di letame), che darà sin da subito i suoi risultati.
Il compost però non è solo fertilizzante, ma anche fonte di energia (leggi qui).
Il processo di compostaggio, infatti, in cui agiscono i microrganismi della terra, gli insetti e l’aria si svolge a temperature molto alte, circa 60°C (se per curiosità inserite la mano nell’apertura inferiore della compostiera ne avvertirete subito il calore). Il processo genera biogas che può a sua volta generare energia elettrica. Numerosi sono gli esempi di utilizzo di questa fonte: aziende agricole in Veneto hanno realizzato 20 impianti a biogas, per un totale di 23 milioni di tonnellate all’anno di biomassa che producono quasi 45 milioni di metri cubi di biogas e una potenzialità degli impianti che supera i 15,5 MegaWatt elettrici. Aziende come Acea producono biogas e compost di qualità che viene acquistato da agricoltori e non solo.
I rifiuti umidi, insomma, possano diventare anche una fonte di reddito. Secondo gli esperti, affinché questo tipo di bioenergia sia ampiamente utilizzato sono necessari investimenti e leggi che consentano una semplificazione burocratica che permetta un più facile accesso a questa energia alternativa detta anche “Energia pulita”.
Post correlato: http://viverecologico.blogspot.com/2009/04/guida-al-compost-domestico.html

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