tag:blogger.com,1999:blog-16084396388849187492024-02-02T09:17:02.232+01:00ViverECOlogicOREDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.comBlogger76125tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-68920069050192404502009-11-26T12:23:00.005+01:002009-11-26T12:40:44.957+01:00Sulle note della raccolta differenziata<div style="text-align: justify;">Video e canzone sono finanziati dall'AMA per la sensibilizzazione alla raccolta differenziata.<br />Il pezzo è scritto e interpretato dal giovane e promettente cantautore romano <span style="font-weight: bold;">Jacopo Ratini</span>.<br />Immaginiamo di cantarla tutti insieme per strada!<br /><div style="text-align: right;"><span style="font-style: italic;">Ho deciso che farò la raccolta differenziata lalalala</span><br /></div></div><span style="font-style: italic;"><br /><br /></span><span style="font-style: italic;"></span><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dye4lnQQrN56Q-AdpCkJQGK-MVf40ROdj8TwI1VSKXVu1AeWokaPSlorGiE633KDI_krMpfZPQzezTjiJ15Hw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-7256381820302496432009-11-23T13:11:00.004+01:002009-11-23T13:16:20.898+01:00A qualcuno piace caldo.Il vertice di Copenaghen fallisce prima di iniziare!<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0u0Qy9peO67nfTA789uvQBSl3osOOCDFYdujaMWg2cGypMnmIbdTnmnBbdZL2OBNWKwLLVyL_2_ok2E2QTj1AIDdAMNjdfLd2ztnUZ_OmTOLU0eqk77hIW2YlHFHMh-cfg5Gpp-72d-eq/s1600/logo_sirena_copenaghen.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 206px; height: 288px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0u0Qy9peO67nfTA789uvQBSl3osOOCDFYdujaMWg2cGypMnmIbdTnmnBbdZL2OBNWKwLLVyL_2_ok2E2QTj1AIDdAMNjdfLd2ztnUZ_OmTOLU0eqk77hIW2YlHFHMh-cfg5Gpp-72d-eq/s320/logo_sirena_copenaghen.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5407271192989635698" border="0" /></a>Secondo alcuni scienziati l’Oceano Artico potrebbe ritrovarsi senza ghiacci nell’estate del 2030. Secondo altri già nel 2012. Il ghiaccio sostiene l’intero ecosistema dell’Artico. Gli orsi bianchi sono tra le specie più a rischio: molti annegano perché non riescono a raggiungere le poche lastre di ghiaccio, altri digiunano tutta l’estate in attesa che la superficie marina si congeli. Per la prima volta sono stati registrati casi di cannibalismo tra orsi polari. Lo scienziato James Hansen uno dei climatologi più importanti al mondo ha affermato: “Se bruceremo tutti i combustibili fossili immetteremo l’anidride carbonica nell’atmosfera, faremo sciogliere i ghiacci del pianeta e allora il livello dei mari salirà di 80 metri. Quindi avremo un pianeta diverso.” Ad oggi è noto a tutti come la presenza di CO2 nell’atmosfera abbia raggiunto livelli pericolosi e l’unico modo per limitare la quantità di anidride carbonica è ridurre l’uso del carbone, il combustibile fossile con la più alta quantità di carbonio: “Bisogna lasciarlo dov’è o bruciarlo in centrali che ne catturano realmente l’anidride” ha spiegato Hansen, ma le cosiddette “centrali pulite” attualmente non esistono o comunque non sono ancora in funzione. Cosa si può fare allora? E’ innanzitutto fondamentale che si dismettano le vecchie centrali e accompagnare il processo ad un rimboschimento consistente, mentre eliminare l’uso del carbone è ancora una meta lontana. Attualmente esso garantisce la metà dell’elettricità degli Stati Uniti che in Cina si avvicina all’Ottanta per cento. Per quanto riguarda l’Italia, il Paese ha mantenuto un atteggiamento passivo dalla firma del protocollo di Kyoto, siamo ben lontani dagli obiettivi fissati e, quasi sicuramente, non li raggiungeremo, inoltre, tornare al nucleare comporterà costi elevatissimi e nessun beneficio riguardo al riscaldamento globale. Dal 7 al 18 dicembre i governi di oltre 190 paesi si riuniranno a Copenaghen, si era detto, per siglare un accordo globale sulla riduzione delle emissioni ed il supporto finanziario e tecnologico ai Paesi in via di sviluppo. Anche stavolta, invece, il mondo ha deciso di aspettare e di stare a guardare: non sarà definito alcun accordo globale sul taglio alle emissioni di CO2 del 50% entro il 2050. La decisione è stata presa da Stati Uniti e Cina nel corso del vertice Apec di Singapore tra i paesi dell’area Asia-Pacifico, a Copenaghen sarà con tutta probabilità trovata “solo” un’intesa politica, una sorta di tappa intermedia verso un nuovo vertice che si terrà a Città del Messico. Le speranze di chi, come Legambiente, credeva in un decisivo cambio di rotta in territorio danese si infrangono contro l’ennesimo fiume di buoni auspici…</div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-17237023563789669062009-10-24T11:11:00.005+02:002009-10-24T11:16:30.547+02:00Anche la luce diventa ecologica!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNgWY8rcFJIibik2klHyhGv52GQajSFOg79Y0bEYpI4wy4tLimCR5qr-GOtyYPbISw3S8BLfc_JaPi3j1_AD0xvKUmY0899NR2OIYvnIhu-VX5p-Zj7iSh3THnofiOa6B7v3hSbbGURRmF/s1600-h/lampadina.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5396092381657074082" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNgWY8rcFJIibik2klHyhGv52GQajSFOg79Y0bEYpI4wy4tLimCR5qr-GOtyYPbISw3S8BLfc_JaPi3j1_AD0xvKUmY0899NR2OIYvnIhu-VX5p-Zj7iSh3THnofiOa6B7v3hSbbGURRmF/s200/lampadina.jpg" /></a>Alogeno, basso consumo, led: negli ultimi anni ritroviamo sempre più spesso questi termini quando si parla di illuminazione. Dai vertici dell'Unione Europea è stato dato il via ad un importante eco-cambiamento domestico. Il contenimento dei danni causati all'ambiente, attraverso una cattiva gestione delle fonti energetiche, vedrà come alleato un graduale <strong>smaltimento delle lampadine ad incandescenza negli ambienti domestici, in favore di quelle a risparmio energetico.</strong> Queste ultime consentono un risparmio del 30% di energia circa; di per sè, la nuova direttiva ha come scopo primario di proteggere l'ambiente riducendo l'emissiobne di CO2. Le lampadine tradizionali trasformano in luce il 5% di energia, il restante 95% si disperde in calore, mentre l'utilizzo delle nuove lampade significa un consumo di energia ridotto dell'80% con una minore produzione di CO2:un risparmio energetico ed economico enorme!<br />La modalità di riduzione ed eliminazione avrà una durata di circa 4 anni, dal 2009 al 2012. Esaurite le scorte già presenti sul mercato, sarà vietata la commercializzazione di tali lampadine, anche chiamate a bulbo diffondente, di potenza uguale o superiore a 80 W. In seguito, ad intervalli di 12 mesi, sarà diminuita la vendita di quelle con potenza inferiore, finchè ci troveremo ad acquistare lampade con una potenza massima di 7 W, e magari, come auspicabile, solo quelle a basso consumo. Questa tipologia di lampadine fu introdotta sul mercato già nel lontano 1985.<br />Attualmente esistono in commercio diversi tipi di lampade a risparmio energetico, come le alogene, utilizzabili per tutte le applicazioni ed apparecchi oggi in uso, alle quali in futuro si aggiungeranno i LED.<br /><br /><strong>I vantaggi per il portafoglio</strong>. Le lampade a risparmio energetico sono più costose rispetto a quelle tradizionali ma, paradossalmente, ci permettono di risparmiare! Una lampadina ad incandescenza da 100 Watt costa all'incirca 1 €, una fluorescente compatta, con lo stesso flusso luminoso (20 W) la paghiamo invece circa 7 €. Mentre le prime, però, durano fino a 1000 ore, le seconde arrivano a 15.000;quindi bisognerebbe acquistare 15 lampadine tradizionali per ottenere la durata di una singola lampada a risparmio di energia che, tra l'altro, ci fa spendere 252 € in meno di energia per il tempo della sua durata.</div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-66533108597509092892009-10-21T17:43:00.003+02:002009-10-21T17:50:59.843+02:00Notizie e curiosità "ecologiche" dal mondo<p>Cliccate sui segnaposti per poter leggere le più interessanti curiosità e news "verdi" da tutto il mondo!</p><br /><iframe width="425" height="350" frameborder="0" scrolling="no" marginheight="0" marginwidth="0" src="http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=115201816512340457123.0004685eb4d973120d229&source=embed&ll=20.048332,31.992188&spn=151.721091,298.828125&z=1&output=embed"></iframe><br /><small>Visualizza <a href="http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=115201816512340457123.0004685eb4d973120d229&source=embed&ll=20.048332,31.992188&spn=151.721091,298.828125&z=1" style="color:#0000FF;text-align:left">Notizie e curiosità ecologiche dal mondo</a> in una mappa di dimensioni maggiori</small>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-1272160574900745322009-10-19T13:00:00.006+02:002009-10-19T13:19:00.954+02:00LavorarECOlogicO (2/2)<div align="justify">Eccoci all’attesissima seconda "puntata"<strong>. </strong>Chi avesse perso per strada la prima parte dei consigli di <strong><span style="color:#33cc00;">ViverECOlogicO</span></strong> per vivere in un ufficio più "verde" e, di conseguenza, più salutare, può semplicemente <strong><a href="http://viverecologico.blogspot.com/2009/10/lavorarecologico-12_13.html">cliccare qui</a></strong>.<br />Oggi ci occuperemo degli ultimi due aspetti più importanti che vi permetteranno di rispettare la natura e favorire il risparmio energetico anche nei vostri luoghi di lavoro: l’uso delle macchine e degli altri materiali che accompagnano ogni giorno le nostre lunghissime (fin troppo!)ore in ufficio!</div><div align="justify"><br /><strong>Macchine.</strong> Passare molte ore con gli occhi fissi davanti al computer affatica la vista e crea problemi agli occhi (ne sanno qualcosa le vostre redattrici di ViverECOlogicO!). E’ utile, per esempio, fare una pausa dopo ogni ora trascorsa davanti allo schermo (ed è anche un’ottima scusa per un caffè eh eh!) e applicare sul video un filtro per limitare riflessi e bagliori.<br />Per quanto riguarda un’altra cara compagna delle nostre giornate lavorative, la fotocopiatrice, non tutti sanno che la fotocopiatrice durante il suo funzionamento, determina la produzione di ozono, che, se supera una certa dose di concentrazione, può causare sintomi irritativi a occhi e vie respiratorie. Di conseguenza è meglio installare la fotocopiatrice in una stanza separata dai luoghi di permanenza, ben aerabile, meglio se con una finestra. La stanza separata è utile anche per attenuare i rumori della fotocopiatrice e di altre macchine (stampanti, macchine da scrivere).<br />I toner, inoltre, contengono sostanze cancerogene, per cui è bene evitare di mangiare o fumare durante il lavoro alla fotocopiatrice, mentre è utile alla fine lavarsi sempre le mani, facendo molta attenzione durante le operazioni di ricambio del toner (i resti del toner sono rifiuti speciali: non mettere nei cassonetti, ma consegnare alla ditta di manutenzione).<br />Per quanto riguarda l’uso di altre utilissime e diffusissime "macchine", come le calcolatrici o gli orologi, scegliere quelli ad energia solare, limitando così l’uso delle batterie. Se però proprio non se ne può fare a meno, si possono usare pile riciclabili, che durano molto più a lungo delle batterie alcaline.</div><div align="justify"><br /><strong>I materiali d’uso.</strong> In pieno spirito ecologista, non possiamo non consigliare vivamente l’uso della carta riciclata e di quella prodotta senza l’uso di cloro: entrambe hanno un minor impatto ambientale e possono essere impiegate per moltissimi usi. E’ bene inoltre usare colle, correttori liquidi, biro e pennarelli senza solventi, ma fatti con materiali solubili in acqua, oppure matite fluorescenti, da sostituire agli evidenziatori. Solo per fare un esempio, i correttori liquidi contengono tricloetano, una sostanza tossica e irritante che permane a lungo nell’ambiente. Tutti i materiali in plastica, inoltre, possono essere facilmente sostituiti con righelli in legno, raccoglitori di cartone, portacenere di vetro o terracotta, perforatrici e cucitrici di metallo. Ci sono poi vari prodotti in vendita che sostituiscono in modo impeccabile tutto ciò che è"usa e getta": penne ricaricabili, contenitori per toner ricaricabili, nastri per macchine da scrivere e stampanti "reinchiostrabili", batterie ricaricabili, evidenziatori ecologici.Le penne stilografiche sono ad esempio una valida alternativa alle penne a sfera: sono più volte ricaricabili con l'inchiostro, costano quindi meno e consumano meno risorse.</div><div align="justify"><br />Infine una piccola nota su come <strong>ridurre e gestire al meglio i rifiuti del vostro ufficio ecologico</strong>. Un esempio in questo senso ci può venire dalla carta. I consigli, tanto scontati quanto inascoltati dai più purtroppo, sono: ridurre l'uso dei fogli, fotocopiando da ambo i lati; riutilizzare il retro della fotocopia errata o inutile per gli appunti o le prove per la stampante; raccogliere con un cestino vicino alla stampante/fotocopiatrice la carta errata per il suo riciclaggio. E ricordate che la gestione corretta dei rifiuti richiede la raccolta separata (carta, plastica, batterie, oggetti contenenti solventi..). </div><div align="justify"></div><div align="justify"><strong><br /></strong></div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-13546980248213519672009-10-13T12:03:00.004+02:002009-10-19T13:11:51.376+02:00LavorarECOlogicO (1/2)<div style="TEXT-ALIGN: justify"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ1XBQpp-GOM2u0L5naLLB16hLsg3g-0EEWqdEsC0iSPCGjmnBlpw14lngdztSIGKcmGRBtgQp3aiWMebwL_QzUG4sHWtrhTklHVIQIi1Q7PnO1L2EfjujSVAYdWcRInMFtx2oNo8kAZN_/s1600-h/ufficio+ecologico.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5392032790460591042" style="FLOAT: left; MARGIN: 0pt 10px 10px 0pt; WIDTH: 234px; CURSOR: pointer; HEIGHT: 163px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ1XBQpp-GOM2u0L5naLLB16hLsg3g-0EEWqdEsC0iSPCGjmnBlpw14lngdztSIGKcmGRBtgQp3aiWMebwL_QzUG4sHWtrhTklHVIQIi1Q7PnO1L2EfjujSVAYdWcRInMFtx2oNo8kAZN_/s200/ufficio+ecologico.jpg" border="0" /></a>Molti di noi passano moltissime ore sul posto di lavoro. Impossibile, allora, non tener conto del fatto che la salvaguardia dell’ambiente passa anche dalle scrivanie e dalle scartoffie dei nostri uffici!<br /></div><div style="TEXT-ALIGN: justify"><div style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="FONT-WEIGHT: bold; COLOR: rgb(51,204,0)">ViverECOlogicO</span> vi aiuta a creare un ufficio compatibile con tutte le regole che permettono di voler un pò più bene al nostro pianeta.<br /></div><br />Partiamo dall’<span style="FONT-WEIGHT: bold">uso dell’illuminazione.</span> E’ bene sfruttare il più possibile la luce naturale e non soltanto per evidenti motivi economici. L’illuminazione artificiale può avere effetti negativi sulla salute (affaticamento della vista, stress, depressione).L’esposizione ai raggi del sole o alla luce naturale, invece, ha evidenti effetti benefici sul nostro fisico.<br />Nel caso in cui, però, questo non sia possibile, è bene scegliere ed usare lampadine a risparmio energetico: quelle a fluorescenza consumano un quarto circa dell'energia utilizzata da una lampadina a incandescenza e durano più a lungo. Anche se sono più costose, il loro prezzo viene recuperato rapidamente con il minor consumo di energia e la maggior durata.<br /><br /><span style="FONT-WEIGHT: bold">Aria.</span> La qualità dell’aria che respiriamo nei nostri uffici può essere inquinata da sostanze di diverso tipo: polveri, batteri, amianto, formaldeide, monossido di carbonio, composti organici volatili. Sono queste le cause di alcuni disturbi che ci colpiscono spesso durante le ore di lavoro (non parliamo di quei “disturbi improvvisi” chiamati scientificamente “il capo mi ha stufato, ho voglia di ferie e di vacanze”, che colpiscono numerosi membri della specie umana soprattutto all’avvicinarsi della bella stagione…), come mal di testa, debolezza o eruzioni cutanee. Le fonti di queste sostanze possono essere diverse: fumo di sigaretta, aria proveniente dall'esterno, arredi e mobilio, articoli da cancelleria, prodotti per la pulizia.. Oltre alla eliminazione alla fonte di questo "cocktail" di veleni, la soluzione migliore è l'aumento del ricambio dell'aria, fatto semplicemente con l'apertura delle finestre, fermo restando che occorre sempre sperare che l'aria esterna sia migliore. E' importante anche assicurarsi un buon tasso d'umidità dell'aria, attraverso delle piante che hanno anche una funzione depuratrice dell'aria, eliminando il monossido di carbonio e riducendo notevolmente la concentrazione di formaldeide. </div><div style="TEXT-ALIGN: justify"> </div><div style="TEXT-ALIGN: justify"><strong>Per continuare a leggere i nostri consigli LavorarECOlogicO clicca </strong><a href="http://viverecologico.blogspot.com/2009/10/lavorarecologico-22.html"><strong>qui</strong></a><strong>!</strong></div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-26204711396365458762009-09-29T20:13:00.000+02:002009-09-29T20:14:45.563+02:00Il gas dei ricchi inquina i poveri<div align="justify"><strong>Sono i paesi più poveri a pagare di più per le emissioni di carbonio e per il conseguente riscaldamento globale</strong>, pur non essendone principali autori. I costi sono soprattutto <strong>in termini di salute pubblica</strong>. “Il nostro consumo di energia”, spiega Jonathan Patz dell’università del Wisconsin a Madison, “modifica ambienti che sono anche molto lontani dal mondo occidentale”. Malattie come la malaria o il dengue (una grave febbre di origine virale) sono sensibili al cambiamento climatico, e la loro espansione è legata all’aumento di temperatura nei Paesi tropicali.<br />Il geografo ha quantificato il problema mettendo a confronto le emissioni di CO2 pro capite con quanto queste malattie siano aggravate dal cambiamento climatico. Il confronto è impietoso: <strong>gli americani, per esempio, hanno una produzione di anidride carbonica sei volte superiore al normale, ma il rischio che corrono in conseguenza è più basso.<br /></strong>Per questo, dice Patz:”Il mio lavoro vuole inquadrare gli aspetti quantificabili del cambiamento climatico in una dimensione etica. Il mondo industrializzato deve trovare soluzioni per proteggere prima di tutto le popolazioni più povere”. </div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-66654094293401712202009-09-29T20:11:00.000+02:002009-09-29T20:13:36.737+02:00Richest countries pollute, poorest countries suffer<div align="justify">Poorest countries suffer more than richest countries because of emissions of carbon, although they are less guilty. These emissions cause global warming and, in these countries, increase the risk of diseases like malaria and dengue, a severe fever of viral origin. The geographer Jonathan Patz (University of Wisconsin) quantified the problem: he compared CO2 emissions per capita with the increase of these diseases because of global warming. The result is merciless: Americans, for example, have an output of carbon dioxide six times above normal, but their risk is lower.</div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-70355626113538200082009-09-17T20:34:00.002+02:002009-09-17T20:41:14.943+02:00Un miliardo di cellulari l’anno: evitare l’usa e getta si può!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwLf6ir6jSHBZJvt86_kK8PddgEpj0jXqwQM5sMqFw226g0NrdxBlw_2dg8VE0HIqWYOw-b4Jthz_YkuXUXu3YBs_6_iydFTxMvW6n7_fiATvp4H1otOFbCsYgjtDubH4cYBiHjJ05sKT6/s1600-h/cell.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 117px; FLOAT: left; HEIGHT: 149px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5382507692296295042" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwLf6ir6jSHBZJvt86_kK8PddgEpj0jXqwQM5sMqFw226g0NrdxBlw_2dg8VE0HIqWYOw-b4Jthz_YkuXUXu3YBs_6_iydFTxMvW6n7_fiATvp4H1otOFbCsYgjtDubH4cYBiHjJ05sKT6/s200/cell.jpg" /></a>In Italia ci sono più telefoni cellulari che abitanti: 122 ogni 100 persone, secondo i dati di Eurostat. Ogni anno nel nostro Paese ne vengono venduti 16 milioni, in tutto il mondo circa un miliardo, di cui la metà per rimpiazzare vecchi apparecchi (l’8% dei nuovi utenti utilizza cellulari usati). La vita media di un cellulare si attesta intorno ai 18 mesi e in Italia essi contribuiscono ad aumentare di 15mila tonnellate la quantità di rifiuti elettrici e industriali prodotti annualmente. Si stima che di tutti i cellulari buttati se ne potrebbe riutilizzare o riciclare almeno il 70%, evitando la dispersione nell’ambiente di sostanze pericolose, contenute soprattutto nelle batterie ricaricabili; nichel, cadmio, cobalto, piombo. E recuperando materiali preziosi! <strong>Da una tonnellata di cellulari riciclati si possono ottenere 230 grammi d’oro.</strong> Ma il riciclo non è l’ultima possibilità: tre volte su quattro vengono buttati cellulari ancora funzionanti, e in molti Paesi industrializzati, compresa l’Italia, sono attive organizzazioni no-profit che raccolgono vecchi cellulari, fanno piccole riparazioni e li rivendono nei Paesi in via di sviluppo a prezzi modici, intorno ai 20-25 euro. Proprio per rendere maggiormente ecosostenibile tutto il ciclo di vita dei cellulari, i principali produttori e operatori telefonici hanno creato la Mobile Phone Partnership Initiative (Mppi). Tra gli obiettivi di questa associazione volontaria ci sono: l’eliminazione progressiva delle sostanze dannose per l’ambiente (sono allo studio cellulari in materiale plastico biodegradabile); la realizzazione di prodotti di facile ricicli, che contengano pochi elementi mischiati tra loro; l’incremento della vita utile dell’apparecchio e del numero di cicli carica-scarica della batteria; l’aumento dell’efficienza energetica.</div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-34189341784664984942009-09-09T21:16:00.002+02:002009-09-09T21:17:21.371+02:00La carne? Peggio dell’auto!<div align="justify">Un chilo di carne produce più anidride carbonica di un viaggio in auto. Lo affermano i ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione di Tsukuba, in Giappone. I loro calcoli si basano sull’energia usata per allevare un manzo, per macellarlo e trattarne la carne; per ogni chilo questi processi producono circa 36,4 chilogrammi di anidride carbonica, oltre a 340 grammi di biossido di zolfo e 59 grammi di fosfato. E’la quantità emessa da un’auto europea in un viaggio di 250 Km, lasciando allo stesso tempo accesa una lampadina da 100 W per 20 giorni. Tra i rimedi c’è quello di allevare manzi con erba fresca: uno studio svedese ha dimostrato che si produce il 40% in meno di gas serra e si utilizza l’80% in meno di energia.</div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-53959958492545898642009-08-23T10:57:00.004+02:002009-09-17T20:41:54.487+02:00Guerre? Un fatto di pioggia o siccità<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQiUtvXgknl_UFayxOYip4AD3BpHFC0bg6LfMRV3GczpMrWVToCroRo8bmTFxX3oQHB8Bf9RlcAdDPtRyRB_6FzwCR93zR_IwSt7pcD1sk4eqcPN4-PPXPmNFZVQ19IEFp081OnffQuoHo/s1600-h/cinaContadino.gif"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 148px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5373081510847021074" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQiUtvXgknl_UFayxOYip4AD3BpHFC0bg6LfMRV3GczpMrWVToCroRo8bmTFxX3oQHB8Bf9RlcAdDPtRyRB_6FzwCR93zR_IwSt7pcD1sk4eqcPN4-PPXPmNFZVQ19IEFp081OnffQuoHo/s200/cinaContadino.gif" /></a><br />Che relazione esiste tra cambiamenti climatici e frequenza delle guerre? Studiando 899 conflitti armati succedutisi in Cina dall’anno Mille fino al 1900 circa, David Zhand dell’Università di Hong Kong ha scoperto che <strong>tra i due fenomeni esiste un rapporto, che passa per il deterioramento dell’agricoltura e le morie di bestiame. </strong>L’alternanza di cicli pace-guerra ha sempre attratto gli studiosi di storia, che si sono arrovellati per individuare le possibili cause alla base dei conflitti.<br />In passato c’è stato chi definiva le guerre “episodi di adattamento all’ambiente da parte delle popolazioni” e chi invece puntava un dito accusatore contro un generico degrado ambientale oppure la scarsità di risorse. David Zhang e colleghi hanno invece seguito le variazioni di temperatura, che nella Cina rurale del secondo millennio sembrano aver giocato un ruolo decisivo. <strong>L’abbassamento periodico delle temperature</strong>, dicono gli studiosi in un articolo pubblicato sulla rivista Human Ecology, <strong>riduceva di conseguenza drasticamente la disponibilità di derrate agricole</strong>. Da qui, per effetto domino, subivano gravi danni anche gli allevamenti di bestiame. <strong>Anche i periodi caldi</strong>, che colpivano popolazioni e coltivazioni adattati ai periodi più freddi, <strong>modificavano l’intero ciclo produttivo</strong>. Wang Shaowu, del Dipartimento di Fisica dell’Atmosfera dell’Università di Pechino, aggiunge che anche la siccità, non sempre coincidente con periodi caldi, ha avuto effetti gravissimi sull’agricoltura. Secondo i ricercatori, <strong>l’unica opzione che restava alle popolazioni per ridistribuire le poche risorse era quindi la guerra.</strong></div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-35592596982660843282009-07-13T12:46:00.002+02:002009-07-13T12:51:47.800+02:00Contro la fame, agricoltura biologica<div align="justify">Anche l’ultimo G8 ha posto l’accento sul problema della fame nel nostro Pianeta. Non sappiamo quali saranno gli esiti reali delle decisioni prese, ma una cosa è certa:le coltivazioni organiche possono sfamare il mondo. Lo sostiene un team di ricercatori dell’Università del Michigan, che ha messo a confronto le tecniche agricole tradizionali con quelle biologiche, che escludono l’uso di pesticidi. Sugli approcci convenzionali, che si affidano a colture ad alto rendimento, lavorazioni automatizzate e composti chimici come i biocidi, pendono numerosi capi d’accusa: <strong>aumento dell’erosione, emissione di gas serra, resistenza ai pesticidi e perdita di biodiversità</strong>. I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Renewable Agriculture and Food Systems, smentiscono invece molti pregiudizi contro l’agricoltura biologica: questa sarebbe in grado di offrire cibo sufficiente per i sei miliardi di abitanti del pianeta, anche senza aumentare l’attuale superficie coltivata. I ricercatori hanno dapprima dimostrato che nei Paesi avanzati il rendimento delle due tecniche è sostanzialmente equivalente. Nei Paesi in via di sviluppo, invece, con l’introduzione dell’agricoltura organi cala produttività potrebbe addirittura triplicare: per i contadini dei Paesi poveri usare fertilizzanti naturali è meno costoso che ricorrere a quelli sintetici. E non è tutto: secondo i ricercatori dell’Università del Michigan, l’agricoltura biologica è in grado di ovviare al problema dell’impoverimento di azotonei terreni coltivati senza ricorrere ai fertilizzanti di sintesi. La soluzione è il cosidetto “concime verde”: <strong>seminare leguminose tra una stagione agricola e l’altra per restituire azoto al terreno. </strong><br />Questa ricerca potrebbe rappresentare uno stimolo ulteriore alla diffusione della bioagricoltura, i cui vantaggi dal punto di vista ambientale sono ormai indiscutibili.</div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-16602681066699706462009-06-19T17:55:00.003+02:002009-06-19T17:56:34.111+02:00Quando arrivano i lupi, rinasce l’ambiente<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXmLfPxHeX8WdWrIwIqaBM0do90UcEnYltcok8f68BPiBtGwXensu3eiIgMRTrUD-WdlvoQ03gbqo28MvwHeuOyx8MQN_U-sp96BxZHOZQP4rydsEJRA_ilJAYZ3oXxuppNGCfKFeLcbup/s1600-h/lupo.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5349067939650492514" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 161px; CURSOR: hand; HEIGHT: 200px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXmLfPxHeX8WdWrIwIqaBM0do90UcEnYltcok8f68BPiBtGwXensu3eiIgMRTrUD-WdlvoQ03gbqo28MvwHeuOyx8MQN_U-sp96BxZHOZQP4rydsEJRA_ilJAYZ3oXxuppNGCfKFeLcbup/s200/lupo.jpg" border="0" /></a>I<strong> lupi nel Parco di Yellowstone, negli Stati Uniti occidentali, hanno stabilito un equilibrio ecologico che si era perso dopo la loro scomparsa.</strong> E’ questa la conclusione dei ricercatori dell’Università dell’Oregon, che hanno seguito l’andamento delle popolazioni di lupi e delle loro prede (cervi in particolare) dopo la reintroduzione del predatore.<br />Nel 1995, infatti, dopo un’assenza di 70 anni, nel parco sono stati reimmessi alcuni lupi, che si sono riprodotti e divisi in quattro o cinque branchi diversi; immediatamente le prede sono diminuite di numero, e contemporaneamente sono aumentati gli alberi. Secondo William Ripple, ecologo della Facoltà di Silvicoltura dell’Università dell’Oregon, questo accade perché i cervi hanno profondamente cambiato il loro comportamento. E’ <strong>“l’ecologia della paura”</strong>: per timore dei cacciatori, i cervi non si riuniscono più in grossi branchi vicino ai fiumi, dove trovavano foraggio fresco e riparo. Ora si spostano solo in piccoli gruppi. Ma soprattutto, sotto la minaccia dei lupi, non riescono più a mangiare tranquillamente i germogli appena nati di salici e pioppi, gli alberi più importanti del parco. Per questo si possono finalmente vedere, dopo tanto tempo, <strong>piccoli alberelli in crescita</strong>; sono quelli che andranno a costituire i nuovi boschi di Yellowstone. Gli ecologi hanno accertato la presenza di altri effetti positivi, una vera “cascata” ecologica: <strong>gli alberi nuovi per esempio rallentano l’acqua piovana e bloccano l’erosione dei torrenti, permettendo anche ai castori do costruire le loro dighe.</strong> Con i lupi si ricrea cosi un ambiente simile al West prima dell’arrivo degli europei.</div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-62213023666206223282009-06-05T18:32:00.002+02:002009-06-05T18:37:14.730+02:00Cinque giugno: l'ode di Besson al Pianeta!<div align="justify">Da oggi , 5 giugno, <a href="http://viverecologico.blogspot.com/2009/05/5-giugno-2009-tutti-uniti-per-la.html">Giornata dell'Ambiente</a>, YouTube trasmette in anteprima il film «Home», prodotto dal regista Luc Besson. Lo ha reso noto Google, aggiungendo che il film, della durata di un'ora e mezzo, è disponibile in inglese, francese, spagnolo e tedesco. </div><div align="justify">Il film, dicono le note di produzione, «è un'ode alla bellezza del pianeta e alla sua delicata armonia. Attraverso i panorami di 54 paesi catturati dall'alto, Yann-Arthus Bertrand ci porta a compiere un viaggio unico attorno al pianeta, per contemplarlo e per capirlo».</div><div align="justify">Home vuole focalizzare l'attenzione sulle condizioni attuali del nostro pianeta, attraverso panoramiche e punti di ripresa dall'alto. Su YouTube, il documentario sarà disponibile per 10 giorni, mentre soltanto per oggi sarà mostrato sia in TV sia al cinema in circa 180 paesi e 80 canali TV, nonché su schermi giganti collocati in 80 piazze da Time Square a New York al Campo di Marte sotto la torre Eiffel a Parigi a Trafalgar Square a Londra. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo mai realizzata in sinergia tra il canale online YouTube, la TV e il cinema.</div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-38650872270365265422009-05-30T13:46:00.007+02:002009-06-01T16:58:38.902+02:005 Giugno 2009: tutti uniti per la Giornata dell’Ambiente<div align="justify">Dopo <a href="http://viverecologico.blogspot.com/search/label/Speciale%20Earth%20Day%20romano">l’evento dell’Earth Day</a>, sarà la <strong>Giornata Mondiale dell’Ambiente</strong>, celebrata Il <strong>5 giugno</strong> di ogni anno in tutto il mondo, a cercare di smuovere ancora la coscienza dell’uomo. Istituita nel 1972 dall’Assemblea Generale dell’ONU, la WED ricorda la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente nel momento in cui venne dato il via all’<strong>UNEP</strong> (United Nations Environment Programme), il Programma Ambientale delle Nazioni Unite. Da più di trent’anni la Giornata Mondiale dell’Ambiente rappresenta uno dei principali strumenti attraverso i quali le Nazioni Unite stimolano l’attenzione dell’opinione pubblica verso i problemi dell'ambiente, sensibilizzandola all’azione per favorire l’interessamento del mondo politico. Quest’anno sarà il Messico ad ospitare il patrocinio della manifestazione.<br />Ogni anno viene dato risalto ad un particolare aspetto della conservazione ambientale. Il tema scelto per il 2009 è particolarmente significativo e toccante:“<strong>Your Planet Needs You-UNite to Combat Climate Change” (il tuo Pianeta ha bisogno di Te: uniti per combattere i cambiamenti climatici).</strong> Mai come ora questo slogan sembra assumere un’importanza decisiva. Nel 2007 Achim Steiner, il direttore generale dell’UNEP, sosteneva che abbiamo poco tempo per “evitare i danni e gli effetti negativi del cambiamento climatico. Esistono numerose soluzioni alla portata di tutti, come sostengono molti economisti, soprattutto se paragonate a ciò che si spende per soddisfazioni personali. Per l’economia mondiale, i beni e servizi ricavati dalle foreste valgono miliardi, se non migliaia di miliardi di dollari. Le foreste sono contenitori importanti sia dal punto di vista naturale che economico, per la loro funzione di sottrarre carbonio all’atmosfera e di racchiuderlo nei tronchi e nei rami. A livello globale, la diffusione delle foreste sulla terra è diminuita di un terzo rispetto a un tempo. E’ dunque giunta l’ora di capovolgere questo trend, è ora di agire”. Agire è la parola d’ordine. Agire nel piccolo quotidiano, così come nelle grandi decisioni globali. Qui sta l’importanza assunta dall’UNEP che tra le sue funzioni principali ha anche quella di rafforzare le istituzioni su una corretta gestione delle fonti energetiche, contribuendo anche allo sviluppo di partnership tra la società civile, le autorità pubbliche e le aziende private. La Giornata Mondiale dell’Ambiente quest’anno si occuperà anche della Billion Tree Campaign, la campagna per la piantumazione di nuovi alberi in sostituzione di quelli abbattuti per ragioni economiche contribuendo così alla riduzione delle emissioni gassose che le foreste svolgono in maniera naturale poiché le piante sottraggono CO2 all’atmosfera per il buon funzionamento delle proprie attività fisiologiche. I mutamenti climatici dovuti all’effetto serra saranno al centro di questo grande evento, anche perché diventa sempre più urgente mettere a punto il nuovo accordo sul clima presentato nell’incontro tenutosi a Copenhagen il 10 marzo scorso. Ancora una volta l’Europa ha confermato il proprio ruolo di leadership nella lotta al global warming.<br /><br />Ecco a voi il <strong>video relativo alla Giornata dell’Ambiente 2008</strong>. Vi consigliamo di guardarlo con molta attenzione…è veramente toccante!<br /><strong><span style="color:#33cc00;">Buona visione!</span></strong></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><strong><span style="color:#33cc00;"></span></strong></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"><strong><span style="color:#33cc00;"></span></strong></div><div align="justify"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzVcINMK5sJVOpUFpDjtuFw0fbJZtJbp10AAFAgh5x_8bgMm5f7CDnDLyhvN8jodZ52cmBQn34r3BpUGZix2A' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-42416612219611935772009-05-27T13:08:00.007+02:002009-05-28T20:34:44.759+02:00Sei "ecologically correct"?Concludiamo il nostro “viaggio” nel mondo della <a href="http://viverecologico.blogspot.com/2009/05/la-natura-ama-chi-differenzia.html">Raccolta differenziata </a>con un simpatico <strong>test</strong>, preparato per voi dalla nostra Redazione, che vi permetterà di mettervi alla prova e scoprire se le vostre conoscenze e azioni sono compatibili con il rispetto della vita del nostro Pianeta!. <em>Dopo aver risposto a tutte le domande, andate a vedere le soluzioni: potrete leggere il vostro profilo!</em><br />Per rispondere dovete tener presente che la domanda inizia sempre con <strong><span style="color:#33cc00;">“dove va buttato…”</span></strong><br /><strong><br />1. Il tappo a vite dei barattoli di vetro:</strong><br />a. nel contenitore dell’alluminio<br />b. nel bidone del secco<br />c. si può gettare nel bidone del vetro<br /><strong>2. I tappi di sughero:</strong><br />a. con l’umido<br />b. in discarica<br />c. alle associazioni che riciclano il sughero<br /><strong>3. La vaschetta di polistirolo:<br /></strong>a. nel bidone della plastica<br />b. nel contenitore del secco<br />c. va nel bidone della carta<br /><strong>4. La vaschetta di alluminio:</strong><br />a. nel bidone dell’alluminio<br />b. in discarica<br />c. nel contenitore dei rifiuti speciali<br /><strong>5. Gli anelli metallici delle agende e dei bloc notes:<br /></strong>a. nel bidone del secco<br />b. nel contenitore dell’alluminio<br />c. in discarica<br /><strong>6. La pellicola del vasetto dello yogurt:</strong><br />a. nel bidone dell’alluminio<br />b. nel secco<br />c. insieme alla plastica<br /><strong><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX4oYRB_NMoF99gKLl6H85SqC413RMTiNnzMqgaWCnX9tXlDF_g6f3Wr5BJ8AiuMFeNXpoy3xXh8sNmQryk_2iCw_PZ91524UOZUz7eUUIG_jb2fpkQbGxP7RuNhk2cSeeAH7eQz7xdQVl/s1600-h/punto_interrogativo.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5340461293202382722" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 222px; CURSOR: hand; HEIGHT: 150px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX4oYRB_NMoF99gKLl6H85SqC413RMTiNnzMqgaWCnX9tXlDF_g6f3Wr5BJ8AiuMFeNXpoy3xXh8sNmQryk_2iCw_PZ91524UOZUz7eUUIG_jb2fpkQbGxP7RuNhk2cSeeAH7eQz7xdQVl/s200/punto_interrogativo.jpg" border="0" /></a>7. I bicchieri, i piatti e le posate di plastica:</strong><br />a. nel contenitore del secco<br />b. nel bidone della plastica<br />c. insieme al secco<br /><strong>8. I gusci delle cozze:</strong><br />a. nel contenitore dell’umido<br />b. in quello del secco<br />c. in discarica<br /><strong>9. I filtri del thé, camomilla e tisane:<br /></strong>a. nel secco<br />b. nell’umido<br />c. nel contenitore dl vetro<br /><strong>10.Le cartucce della stampante:<br /></strong>a. nel secco<br />b. in discarica<br />c. vanno al centro di raccolta<br /><strong>11. Il tetrapak:<br /></strong>a. con la carta<br />b. con la plastica<br />c. nel secco<br /><strong>12. Le calze di nylon:</strong><br />a. nel secco<br />b. nella plastica<br />c. al centro di raccolta<br /><strong>13. Gli oggetti di gomma:</strong><br />a. nel bidone della plastica<br />b. nel secco<br />c. nel centro di raccolta<br /><strong>14. I cd e i dvd:<br /></strong>a. con la plastica<br />b. con l’alluminio<br />c. in discarica<br /><strong>15. I fogli di cellophane:</strong><br />a. con la plastica<br />b. nel bidone del secco<br />c. al centro di raccolta<br /><strong>16. I giocattoli di plastica:</strong><br />a. in discarica<br />b. nel bidone della plastica<br />c. nel bidone del secco<br /><strong>17. Le penne:</strong><br />a. con la plastica<br />b. nel bidone del secco<br />c. in discarica<br /><strong>18. Le bombolette spray:</strong><br />a. nel bidone della plastica<br />b. nel contenitore della carta<br />c. in quello del secco<br /><strong>19. I cocci di ceramica:<br /></strong>a. nel contenitore del vetro<br />b. in discarica<br />c. nel bidone del secco<br /><strong>20. I pannolini e gli assorbenti:<br /></strong>a. nel bidone della plastica<br />b. con l’umido<br />c. in discarica<br /><strong>21. I sacchetti usati dell’aspirapolvere:</strong><br />a. nel bidone della carta<br />b. in discarica<br />c. nel secco<br /><strong>22. Le lampadine:<br /></strong>a. nel bidone del vetro<br />b. in discarica, nel contenitore per i rifiuti elettrici (Rae)<br />c. nel secco<br /><strong>23. Le feci di cani e gatti:</strong><br />a. nell’umido<br />b. in discarica<br />c. nel bidone del secco<br /><strong>24. Le foglie e i rami:</strong><br />a. nel contenitore della carta<br />b. in quello dell’umido<br />c. in discarica<br /><br /><strong>SOLUZIONI:<br />1_a; 2_b; 3_a; 4_a; 5_a; 6_a; 7_b; 8_a; 9_b; 10_c; 11_a; 12_c; 13_c; 14_c; 15_a; 16_b; 17_c; 18_c; 19_b; 20_c; 21_b; 22_b; 23_b; 24_b.<br /></strong><em>Controlla a quante domande hai risposto correttamente!</em><br /><strong><span style="color:#33cc00;">Se hai risposto bene 0-10 domande:</span><br /></strong>Anche se su alcuni materiali non ti sbagli più, non è abbastanza: butti ancora troppi rifiuti nel sacco nero dei rifiuti indifferenziati. Per migliorare, chiedi all’ufficio ambiente del tuo Comune quali sono le regole del tuo territorio per differenziare i rifiuti e impegnati a seguire le indicazioni.<br /><strong><span style="color:#33cc00;">Se hai risposto bene a 11-18 domande:</span></strong><br />Bravo/a, sei attento e abbastanza informato, ma, ogni tanto, commetti ancora degli errori. Colpa della fretta? E’ vero, smistare i diversi materiali richiede tempo. Ma non credi che, rispetto ai <span style="color:#33cc00;"><span style="color:#000000;">vantaggi per l’ambiente, sia davvero un piccolo sacrificio?</span> </span><br /><span style="color:#33cc00;"><br /><strong>Se hai risposto bene a 19-24 domande:</strong></span><br />Sicuramente sei informatissimo e inattaccabile sulla teoria. Ma sei davvero così bravo nella pratica? Se si, complimenti, sei ecologicamente corretto. Continua così!REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-74963292243065840322009-05-24T16:12:00.005+02:002009-05-24T16:50:38.934+02:00Ecomafia in Campania: le immagini girate da ViverECOlogicO!<div align="justify"><strong>Rapporto Ecomafie 2009 di Legambiente</strong>: la Campania è al primo posto con il 15% di reati accertati. Siamo andati lì per capire le ragioni del fenomeno e le soluzioni per contrastarlo.<br />Vi faremo sentire la voce di importanti “esperti”: <strong>Andrea D’Ambrosio</strong>, regista del film “Biutiful Cauntri” e <strong>Michele Buonomo</strong>, Presidente Legambiente Campania.<br />Napoli forse adesso è più pulita..ma il resto?Guardate!<br /><br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxOECLIVrCM4Etf5F8wROlPFJyy-Rgx6iYFQda2SOnuRM97NtbfEnkvvwOIjCHhExvk7fJyGaExxv7X2J0PrQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-56515442453443813132009-05-22T08:46:00.002+02:002009-05-22T08:51:55.305+02:00Differenzia e...risparmia!!!Dopo aver parlato di <a href="http://viverecologico.blogspot.com/2009/05/la-natura-ama-chi-differenzia.html">raccolta differenziata</a><strong><span style="color:#33cc00;">, ViverECOlogicO</span></strong> vi presenta oggi alcuni dati relativi al risparmio garantito dal rispetto delle sue semplici regole. Per la serie <strong>“piccoli gesti, grandi guadagni!!!</strong><br /><br />1. <strong>Differenzia la plastica.</strong> Con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica (ossia la quantità di plastica prodotta da una piccola città) si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l'equivalente dell'energia usata da 20.000 frigoriferi in un anno.<br />2. <strong>Differenzia la carta.</strong> Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica.Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica.<br />3. <strong>Differenzia il vetro.</strong> Nella produzione di vetro "nuovo", per ogni 10% di rottame di vetro inserito nei forni si ottiene un risparmio del 2,55% di energia , equivalente ad oltre 130 litri di petrolio risparmiato per ogni tonnellata di vetro riciclato usato.Si stima che l'industria vetraria registri ogni anno un risparmio energetico, grazie alla raccolta differenziata, pari a 400.000 tonnellate di petrolio.<br />4. <strong>Differenzia il rifuto verde</strong> (ramaglie). Gli scarti provenienti dalla cura delle aree verdi e dei nostri giardini (foglie, erba, residui floreali, ramaglie, potature) costituiscono una parte consistente dei rifiuti prodotti e sono fondamentali per il processo di compostaggio industriale.Ne sono sufficienti 10 tonnellate per fertilizzare un ettaro di terreno.<br />5. <strong>Differenzia l'alluminio</strong>. Per produrre 1 kg di alluminio, occorrono circa 15 kwh di energia elettrica ed un impianto di estrazione di bauxite.Per produrre 1 kg di alluminio da materiale riciclato, occorrono invece 0,8 kwh di energia e, soprattutto, nessun impianto di estrazione di bauxite, assente nel nostro paese.<br />6. <strong>Differenzia il tuo vecchio frigo.</strong> Frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da acciaio e plastica ma contengono anche sostanze chiamate clorofluorocarburi (CFC) responsabili dei danni all'ozono atmosferico.Si stima che ogni frigo contenga in media 250 grammi di CFC vari (freon, poliuretano), oltre all'olio minerale altamente dannoso contenuto nel motore dell'impianto refrigerante.<br />7. <strong>Differenzia l'olio minerale</strong>. L'olio minerale usato (olii lubrificanti nell'artigianato, negli autoveicoli, nell'industria, ecc.) è per la quasi totalità recuperabile.Da 100 kg di olio usato si ottengono 68 kg di olio nuovo.<br />8. <strong>Differenzia i preumatici.</strong> In Italia è stato calcolato che il 65% dei pneumatici finisce nelle discariche.La gomma è un combustibile e, quando nella discarica avvengono combustioni non controllate, si liberano, soprattutto a causa dei pneumatici, fumi densi molto inquinanti.Il recupero dei pneumatici usati avviene, per esempio, con la triturazione: alla temperatura di 100° sotto zero raggiunta tramite l'impiego di azoto liquido, la triturazione meccanica diventa semplice e la successiva separazione automatica dei vari componenti assicura un riciclo pressochè totale dei materiali, che vengono utilizzati come sottostrati anti-rumore per strade ed autostrade, piste da corsa e campi sportivi, ecc.REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-38430943046961210352009-05-20T11:35:00.001+02:002009-05-20T11:39:30.036+02:00La natura ama chi "differenzia"L’uomo, oggi non sa più come fare per sbarazzarsi della montagna di rifiuti che quotidianamente produce. E’ un dato di fatto che lascia perplessi, se si pensa che la Terra ha provveduto, per miliardi di anni, a smaltire "da sola" i rifiuti prodotti, senza arrecare alcun danno all'ambiente. La nostra fantastica Madre Natura, è infatti del tutto ignara di cosa significhi “rifiuto”! Per secoli tutto ciò che di naturale veniva scartato, era assorbito dall'ambiente e rimesso in circolo.<br />Una meraviglia no? Non è cosi impossibile come si pensa fare in modo che le cose tornino a funzionare cosi! Basta produrre oggetti e beni che possano essere assorbiti dall'ambiente una volta terminato il loro utilizzo.<br />Ma andiamo per gradi! Se è vero che “chi bello vuol comparire, un po’ deve soffrire”, la strada anche nel nostro caso è un po’ lunga! Ancora più lunga, infinita oseremmo dire, se mai ci predisponiamo a cambiare. La soluzione è facile: cercare di produrre il meno possibile rifiuti facendo durare più a lungo ciò che utilizziamo, valorizzando ciò che scartiamo riutilizzando tutti i materiali che possono essere riciclati!<br />Per i più duri d’orecchio tutto questo ha un nome chiaro e semplice, conosciuto ai più…<strong>RACCOLTA DIFFERENZIATA</strong>! ( prendiamo esempio da Michael, il simpatico omino del nostro gioco, che trovate in homepage!)<br />Noi non ci facciamo caso, ma ogni nostra azione produce inquinamento, ma bastano davvero pochi gesti per evitare grandissimi danni!<br /><br /><strong>Alcuni esempi</strong><br />• ognuno di noi produce circa 30 kg di plastica ogni anno: se questa plastica fosse completamente riciclata, in un comune di 100.000 abitanti si risparmierebbero 10.000 tonnellate di petrolio e carbone<br />• per produrre 1 kg di alluminio, occorrono 15 kwh di energia elettrica; per produrre un kg di alluminio riciclato, servono invece 0,8 kwh: in Italia, ogni anno, vengono consumate 1 miliardo e 500 mila lattine<br />• per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica: per produrre una tonnellata di carta riciclata bastano invece 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica<br />• se non differenziati, i farmaci in discarica possono dar luogo ad emanazioni tossiche ed inquinare il percolato; inoltre, la presenza di antibiotici nei rifiuti può favorire la selezione di ceppi batterici resistenti agli stessi antibiotici<br />• il riciclo del vetro permette un risparmio annuo, in Italia, pari a 400.000 tonnellate di petrolio<br />• i pneumatici, una volta terminato il loro ciclo, possono essere reimmessi in ciclo per gli utilizzi più svariati: è importante, poichè in Italia ne vengono scartati ogni anno 500.000 tonnellate, per un volume di oltre 3 milioni di metri cubi, l'equivalente di più di 6 stadi di San Siro colmi fino all'orlo<br />• da 100 kg di olio usato se ne ottengono 68 di olio nuovo: 1 solo kg di olio usato disperso nell'ambiente inquina 1.000 metri cubi d'acqua.<br /><br />Adesso, provate a fare due calcoli con gli oggetti che vi circondano!REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-86636818166094636182009-05-20T11:34:00.000+02:002009-05-20T11:35:23.521+02:00Nature loves differentiated waste disposal!People produce every day many waste that harm environment!<br />The solution to this problem is to produce few waste, reusing materials that can be recycled.<br />So everyone must do differentiated waste disposal! <br />All our actions produce pollutions, but with simple rules we can avoid serious damages!<br />For example:<br /><br />- We produce every year 30 kg of plastic. Its recycling can save 10.000 tons of petroleum and coal in a city of 100.000 inhabitants.<br />- To produce 1 kg of aluminium we need 15 Kwh, but to produce 1 Kg of recycled aluminium we need only 0,8 kwh. <br />- To produce one ton of paper we need 15 trees. 440.000 litres of water and 7.600 kwh of electrical energy. To produce one ton of recycled paper we need only 1.800 litres of water and 2.700 kwh of electrical energy.<br />- Recycling of glass can save every year in Italy 400.000 tons of oil.REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-60421972010831413322009-05-18T08:49:00.003+02:002009-05-18T08:58:00.354+02:00La biodiversità degli arcipelaghi italiani<div align="justify">L'estate si avvicina e <strong>ViverECOlogico</strong> propone ai suoi lettori una ricca mappa delle meraviglie naturali che caratterizzano alcuni degli arcipelaghi più belli del nostro Paese!Cliccate sui segnaposto blu per aprire una finestra e scoprire le bellezze di ogni arcipelago! </div><div align="justify"><strong>Buon viaggio!</strong></div><div align="justify"><strong></strong> </div><div align="justify"> </div><br /><br /><iframe width="400" height="350" frameborder="0" scrolling="no" marginheight="0" marginwidth="0" src="http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=115201816512340457123.000468a0b303d6f0737bd&ll=41.277806,13.095703&spn=11.55444,17.578125&z=5&output=embed"></iframe><br /><small>Visualizza <a href="http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&msid=115201816512340457123.000468a0b303d6f0737bd&ll=41.277806,13.095703&spn=11.55444,17.578125&z=5&source=embed" style="color:#0000FF;text-align:left">La biodiversità degli arcipelaghi italiani</a> in una mappa di dimensioni maggiori</small>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-83389899372767152142009-05-15T14:41:00.003+02:002009-05-15T14:47:06.548+02:00Perchè ViverECOlogicO è...divertente!L'abbiamo sempre detto! Da oggi il vostro blog preferito vi offre qualcosa in più! Grazie al consiglio di una delle nostre affezionatissime lettrici (grazie, Claudia), le pagine di <strong><span style="color:#33cc00;">ViverECOlogico</span></strong> si arricchiscono di un giochino davvero simpatico e divertente!E dal messaggio inconfondibilmente ecologico!<br />E allora, buon divertimento con Michael! <strong>Aiutatelo a ripulire le strade differenziando i rifiuti</strong>..e chissà che questa azione non rimanga soltanto relegata al mondo virtuale!<br />Trovate il gioco nella nostra Home Page, sulla colonna di destra!<br />Buon divertimento..<br /><br /><strong>La Redazione ViverECOlogicO</strong>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-21935359774565969312009-05-14T12:48:00.001+02:002009-05-14T12:50:10.933+02:00Questo week-end muoviti con MoTechEco nel rispetto dell’ambiente…<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhclPN1Aa7F_knFG8TVZkOKpr_FLibkJFCnUYdPoL4osHlh1tCx9iZrvDxVagfK4tG_999-ke9EJ0cSDD3QQfGVsv-SB7OEo-xJod7sicJuXLgyRDNQ_lH1-jWMtMi712A4r0aj6ndHqeB3/s1600-h/mochTechEco.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5335629755704693218" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 194px; CURSOR: hand; HEIGHT: 136px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhclPN1Aa7F_knFG8TVZkOKpr_FLibkJFCnUYdPoL4osHlh1tCx9iZrvDxVagfK4tG_999-ke9EJ0cSDD3QQfGVsv-SB7OEo-xJod7sicJuXLgyRDNQ_lH1-jWMtMi712A4r0aj6ndHqeB3/s200/mochTechEco.jpg" border="0" /></a> Un modo diverso per trascorrere il week end nella capitale!Parte oggi <strong>14 maggio e durerà fino a sabato 16 <em>MoTechEco</em>,</strong> il Salone della Mobilità Sostenibile. Nell’edizione di quest’anno, si affronteranno le sfide che tutti noi siamo chiamati ad accettare, già a partire da oggi: <strong>il risparmio energetico e la salvaguardia dell’ambiente.<br /></strong>Fulcro dell’evento sarà il <strong>Palazzo dei Congressi di Roma</strong>, che ospiterà questo enorme<strong> Eco-Show</strong> dando la possibilità a migliaia di visitatori appassionati o meno di motori, di provare veicoli a basso impatto ambientale ed energetico (chi l’ha detto che per rimorchiare una ragazza o per avere un’auto di gran stile bisogna per forza inquinare?=) ), mentre gli operatori del settore avranno la possibilità di assistere a un confronto tra istituzioni, produttori e ricercatori sulle migliori soluzioni per il rispetto del nostro pianeta, in sintonia con il risparmio energetico.<br />Infatti, la grande attualità e l’interesse per i temi trattati, ha garantito il supporto delle più importanti istituzioni all’iniziativa: il Comune di Roma, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dei Trasporti, l’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e l’Upi (Unione delle Province Italiane). In previsione dell’edizione 2009 sono, inoltre, allo studio diversi progetti ed iniziative in collaborazione con i ministeri.<br /><strong>L’ingresso è gratuito!</strong> Gli spazi del Salone sono organizzati per ricreare una <strong>città a misura d’uomo</strong>: aree verdi, servizi culturali e ludici, progetti per la mobilità, strutture istituzionali e commerciali vengono legate da un piano regolatore ideale per rendere lo spazio piacevole, vivibile, fruibile e ricco di contenuti per il pubblico.<br />Una bella opportunità per fare qualcosa di diverso che davvero può lasciarci qualcosa di importante, divertendoci!<br /><div></div>REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-5707594144624391872009-05-13T12:54:00.009+02:002009-05-13T15:35:06.372+02:00Il confine mobile tra Italia e Svizzera: tutta colpa dell’uomo!L’uomo inquina e danneggia la natura. La temperatura del Pianeta si innalza. I ghiacci si sciolgono e, stufi, presentano adesso il conto da pagare! E’ un circolo vizioso che preoccupa le autorità, ma che dovrebbe preoccupare ciascuno di noi che, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito a generarlo. <strong>Lo scioglimento dei ghiacciai </strong>è un grave problema ambientale, ma sarebbe da ottusi fermarsi a questa constatazione, seppur importante e, si spera, capace da sé di smuovere le nostre coscienze (<strong>per aprire in un'altra pagina un video</strong> molto eloquente sullo scioglimento dei ghiacciai <a href="http://viverecologico.blogspot.com/2009/05/il-riscaldamento-globale-riduce-le-case.html" target="_blank"><strong>clicca qui</strong></a>).<br />Le<strong> conseguenze</strong> sono, infatti, anche<strong> economiche, sociali e perfino politiche</strong>. Infatti la novità riguarda i ghiacciai che separano il nostro <strong>Bel Paese</strong> dalla <strong>Svizzera</strong>: finora le convenzioni tra i due paesi tenevano conto del fatto che in estate i ghiacciai regredivano e in inverno avanzavano. Tutto questo però con il tempo ha iniziato a non ripetersi più, nemmeno quest’anno, nonostante le temperature rigide della fredda stagione che ci stiamo lasciando alle spalle.<br />I <strong>ghiacciai</strong> insomma <strong>si sono ritirati definitivamente</strong>, parecchi chilometri che una volta erano coperti di ghiaccio oggi sono ricoperti esclusivamente da terra e per questo anche i confini <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht3VEdZrOjiHqsEcFW9V7EMw5SCmJYS9jx5PxPnse1CmlWNK52Q0Fo8XiU459gjkssQkBbmg8wpObVDLmEav4iWedJN7Izbya3h1XG32Q7BD3m56BRcgZWp3upz0W1sm26JxO1ebed5aFv/s1600-h/ghiacciaio_4.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5335260961457594834" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 134px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht3VEdZrOjiHqsEcFW9V7EMw5SCmJYS9jx5PxPnse1CmlWNK52Q0Fo8XiU459gjkssQkBbmg8wpObVDLmEav4iWedJN7Izbya3h1XG32Q7BD3m56BRcgZWp3upz0W1sm26JxO1ebed5aFv/s200/ghiacciaio_4.jpg" border="0" /></a>politici devono essere rivisti. La proposta è stata presentata dal Ministro degli Esteri <strong>Franco Frattini</strong>, che ha incaricato <strong>l’Istituto Geografico di Firenze e la Swisstopo</strong>, l’agenzia cartografica federale che ha sede a Berna, di tener conto del cambiamento del suolo a cui oggi stiamo assistendo per rivedere i confini tra Italia e Svizzera.<br />Il confine tra le due nazioni è stato fino a oggi uguale a quello stabilito oltre un secolo fa, nel 1861, al momento della nascita dello Stato Italiano. Da allora soltanto negli anni ‘70 ci fu una piccola modifica, voluta dall’uomo, per dei lavori sull’autostrada Como-Lugano, che necessariamente doveva cambiare leggermente le linee, ma si può affermare che questa sarà la prima revisione sostanziosa dei confini, almeno per quanto riguarda le cause naturali. I punti da rivisitare, sono specialmente sul Monte Cervino, sul Monte Rosa e sul Pizzo Bernina, le tre vette maggiori che fanno da spartiacque tra il nostro Paese e la Svizzera.REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1608439638884918749.post-69538123591624182752009-05-13T12:48:00.001+02:002009-05-13T12:54:33.005+02:00Line changes between Italy and SwissThee line between Italy and Swiss is moving because of "natural reasons". It´s not a fantasy story: this is the hard reality. According to a study of Swisstopo, the swiss federal agency for cartography, and the Geographic Institute of Florence, global warming and climate changes caused ice killing despite of the last cold winter. The change is too much evident now, therefore Italian Foreign Minister, Franco Frattini, is working to modify the map. The landline, established in 1861 when the Italian nation was born, will be reshaped on three highest mountains: Monte Cervino, Monte Rosa and Pizzo Bernina.REDAZIONE ViverECOlogicOhttp://www.blogger.com/profile/02769520721620172714noreply@blogger.com0